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:: La Bibbia un libro aperto
   (seconda parte)

L’intellettuale Paul Claudel (1868 - 1955), scrittore francese, autore di poesie, drammi, prosa religiosa, saggi critici… dall’indifferenza religiosa degli anni giovanili, aderì alla religione ufficiale dopo una crisi profonda e affrontò nelle sue opere il tema del conflitto spirituale e della salvezza dell’anima. A proposito di questa sua esperienza religiosa della considerazione che in quell’ambiente si nutre per la Parola di Dio, ebbe a dire: "Il rispetto…, per la Bibbia è enorme e si manifesta soprattutto nel tenersene a rispettosa distanza". Non così per i credenti "nati di nuovo". Per essi la Parola di Dio è di assoluta importanza e i versetti di Proverbi 2:1-4, citati nella precedente parte prima, presentano suggerimenti utili per intendere il timore dell’Eterno e trovare la conoscenza di Dio (cfr. Proverbi 2:5).
Vediamoli insieme:

1. LA BIBBIA DEVE ESSERE CONSIDERATA LA PAROLA DI DIO.
"Figliuol mio, se ricevi le mie parole…".
Dobbiamo accostarci alla Bibbia: "Sapendo prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura procede da vedute particolari; poiché non è dalla volontà dell’uomo che venne mai alcuna profezia, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo" (2 Pietro 1:20, 21). Dobbiamo quindi accostarci alla Bibbia sapendo che essa è la Parola di Dio. Se dubitiamo riguardo alla sua autorità, non dobbiamo aspettarci di ricevere alcunché dal Signore (cfr. Giac. 1:6, 7). Abbiamo bisogno di comportarci piuttosto come i Tessalonicesi, di loro l’apostolo disse: "… Noi rendiamo del continuo grazie a Dio: perché quando riceveste da noi la parola della predicazione, cioé la parola di Dio,
voi l’accettaste non come parola d’uomini, ma, quale essa é veramente, come parola di Dio, la quale opera efficacemente in voi che credete" (1 Tessalonicesi 2:13). Molti non ricevono alcun beneficio da Dio perché la parola non viene assimilata per fede da quelli che la odono. (cfr. Ebrei 4:2).

2. LA BIBBIA RICHIEDE UBBIDIENZA.
"…e serbi con cura i miei comandamenti", od "osservi con cura…".
L’anima dell’uomo deve essere educata, formata dalla Parola di Dio, per questo richiede la nostra ubbidienza (cfr. 1 Pietro 1:14, 22). Se veniamo meno in questo diventeremo "spiritualmente anemici", ma lo studio della Parola del Signore rinnova in noi uno spirito di devozione e di consacrazione a Lui. Non c’é cosa peggiore per il credente che rifiutarsi di fare tesoro, di serbare, di ritenere la Parola di Dio in un cuore onesto e buono (cfr. Luca 8:15), Infatti il profeta ebbe a dire: "Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza. Poiché tu hai sdegnata la conoscenza, anch’io sdegnerò d’averti…" (Osea 4:6). Non si tratta di una conoscenza arida e letterale, bensì di quel tipo di conoscenza che siamo incoraggiati a vivere: "…siate facitori della Parola e non soltanto uditori…" (Giac. 1:22- 25).

3. LA BIBBIA RICHIEDE ASCOLTO ATTENTO.
"…prestando orecchio alla sapienza…".
Il richiamo è all’attenzione che si deve prestare nell’ascoltare la Parola di Dio, alla diligenza che si deve riservare nell’udire la Parola di Dio. La Scrittura ricorda: "Badate dunque come ascoltate…" (Luca 8:18). Uno dei passi più importanti da fare nello studio della Bibbia è quello di imparare a leggere senza distrazione o con superficialità. Bisogna ascoltare la voce dello Spirito Santo che parla al nostro cuore: "Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice…" (Apoc. 2:7 e segg.). È importante considerare ogni frase, ogni parola della Bibbia e chiedere allo Spirito Santo di illuminare la nostra mente per essere sensibili alla Sua voce.

4. LA BIBBIA RICHIEDE LA GIUSTA DISPOSIZIONE DI CUORE.
"…inclinando il cuore all’intelligenza".
Una sincera ricerca condotta col cuore, deve precedere ogni studio biblico che possiamo sviluppare con la nostra mente. Abbiamo già affermato in precedenza che la Parola di Dio, paragonata ad un seme portatore di vita e di frutto, deve essere serbata e ritenuta nel cuore (cfr. Luca 8:15). Perciò dobbiamo preparare il terreno, dissodarlo, ripulirlo da ogni sozzura, da ogni pietra, da ogni spina che può rendere infruttuosa l’opera del seme divino in noi. Per questo il salmista pregava: "Investigami, o Dio, e conosci il mio cuore. Provami, e conosci i miei pensieri. E vedi se v’è in me qualche via iniqua, e guidami per la via eterna"" (Salmo 139:23, 24). Se il nostro cuore non è preparato noi non potremo ricevere le verità divine. Dobbiamo perciò avere un cuore rigenerato (cfr. Giov. 3:3), un cuore umile (cfr. Matteo 11:25), un cuore volenteroso (cfr. Giov. 7:17), un cuore devoto (Salmo 119:97). Abbiamo bisogno di preparare ed aprire il nostro cuore per ricevere la benedetta Parola di Dio.

5. LA BIBBIA RICHIEDE PREGHIERA.
"…sì, se chiami il discernimento e rivolgi la tua voce all’intelligenza…".
Non possiamo comprendere la Bibbia con la nostra sapienza. Prima e durante lo studio biblico dobbiamo invocare la guida dello Spirito Santo affinché rimuova ogni velo dai nostri occhi. Non possiamo acquisire la giusta conoscenza della Parola di Dio senza la guida dello Spirito Santo, perché Gesù disse: "Ma quando sia venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annunzierà le cose a venire. Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve l’annunzierà" (Giov. 16:13, 14). Il salmista pregava: "Apri gli occhi miei ond’io contempli le maraviglie della tua legge" (Salmo 119:18). Quando sussurriamo questa preghiera al Signore, la risposta non mancherà come avvenne per i discepoli sulla via di Emmaus: "Allora aprì loro la mente per intendere le Scritture"; come avvenne per Lidia: "…il Signore le aprì il cuore, per renderla attenta alle cose dette da Paolo" (Atti 16:14).

6. LA BIBBIA RICHIEDE RICERCA.
"…se la cerchi come l’argento".
L’argento era un metallo usato comunemente per coniare monete. In proposito la Bibbia afferma: "…il danaro risponde a tutto" (Eccl. 10:19). La gente lavora per portare a casa lo stipendio per vivere, si affanna e fatica per questo. Ma c’è un argento speciale che il Signore mette a nostra disposizione: "Le parole dell’Eterno son parole pure, sono argento affinato in un crogiuolo di terra, purificato sette volte" (Salmo 12:6), ma, oltre a ciò, leggiamo: "Beato l’uomo che ha trovato la sapienza, e l’uomo che ottiene l’intelligenza! Poiché il guadagno ch’essa procura è preferibile a quello dell’argento, e il profitto che se ne trae va più dell’oro fino" (Prov. 3:13, 14).
Ricercare nella Parola di Dio, studiarla e meditarla è il bene più grande che possiamo guadagnare.

7. LA BIBBIA RICHIEDE DILIGENZA.
"…se ti dai a scavarla come un tesoro".
"Scavare" qui significa impegnarsi costantemente a ricercare con attenzione la verità divina per noi. Come uno scienziato che ricerca con diligenza l’antidoto contro un male incurabile, come un cercatore di tesori preziosi fa tutti i sacrifici possibili per trovare il diamante più bello, come l’archeologo, che dedica la sua vita alla ricerca di tesori inestimabili…, così il credente "scava e ricerca" nella Parola di Dio i tesori delle verità divine. Dobbiamo impegnare le stesse energie, la stessa perseveranza, la stessa diligenza per ricercare i tesori di Dio. Seguendo questi suggerimenti della Scrittura potremo scoprire la gioia dello studio della Bibbia e di una meditazione profonda della rivelazione divina. La Parola di Dio sia per noi un libro aperto!

da: Il Consigliere della Scuola Domenicale 99

 
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